Fonte: Percorsimediali.it |
Negli ultimi due giorni si parla molto delle dichiarazioni di Guido Barilla durante un'intervista a La Zanzara di Radio 24 su gay, matrimoni omosessuali e famiglia. Le associazioni LGBT hanno addirittura lanciato una campagna di boicottaggio dei suoi prodotti in nome della lotta all'omofobia. Attenzione, questo potrebbe essere un esempio di come la tanto attesa legge contro l'omofobia potrebbe limitare la legittima libertà di espressione di un individuo e di un'azienda.
Alla domanda sul perché la sua azienda (di cui fa parte anche la Mulino Bianco con la celebre “famiglia perfetta”) non faccia spot pubblicitari con famiglie gay, Guido Barilla ha risposto:
Barilla è stato chiarissimo, rispondendo (e non provocando) ad una domanda: non ha problemi con gli omosessuali e rispetta il "matrimonio" omosessuale (virgolettato mio), ma non accetta l'adozione omosessuale "perché questo riguarda un individuo diverso dalle persone che decidono."
Chiarissimo. Civile. Dov'è l'omofobia? Dov'è l'incitamento all'odio verso gli omosessuali?
Un imprenditore non sarà libero di dare alla propria azienda l'indirizzo valoriale che meglio crede?
Forse non più...
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Alla domanda sul perché la sua azienda (di cui fa parte anche la Mulino Bianco con la celebre “famiglia perfetta”) non faccia spot pubblicitari con famiglie gay, Guido Barilla ha risposto:
«Noi abbiamo una cultura vagamente differente. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane uno dei valori fondamentali dell’azienda. La nostra è una famiglia tradizionale. Se ai gay piace la nostra pasta e la comunicazione che facciamo mangeranno la nostra pasta, se non piace faranno a meno di mangiarla e ne mangeranno un’altra. Ma uno non può piacere sempre a tutti per non dispiacere a nessuno. Non farei uno spot con una famiglia omosessuale, ma non per mancanza di rispetto verso gli omosessuali che hanno il diritto di fare quello che vogliono senza disturbare gli altri, ma perché non la penso come loro e penso che la famiglia a cui ci rivolgiamo noi è comunque una famiglia classica. Tra l’altro la donna, per tornare all’argomento di prima, è fondamentale».
«Io rispetto tutti, che facciano quello che vogliono senza infastidire gli altri. Ognuno ha diritto a casa sua di fare quello che vuole senza disturbare quelli che stanno attorno rivendicando più o meno diritti che sono più o meno leciti. Io rispetto il matrimonio omosessuale perché riguarda persone che vogliono contrarre il matrimonio, ma non rispetto assolutamente l’adozione nelle famiglie gay, perché questo riguarda una persona che non sono le persone che decidono»
Queste dichiarazioni sono state ritenute omofobe da parte delle associazioni LGBT italiane, che hanno invitato al boicottaggio dei prodotti Barilla. Invito raccolto e rilanciato da alcuni parlamentari, come il deputato Alessandro Zan (Sel), che dichiara: "Ecco un altro esempio di omofobia all'italiana."
Omofobia? Queste dichiarazioni non fanno che rafforzare i dubbi e le preoccupazioni di coloro che sostengono che con una legge contro l'omofobia si punta a condannare ogni forma di espressione e opinione avverse a tutto ciò che è omosessualità, incluse le opinioni contrarie al matrimonio e alle adozioni omosessuali.
Il deputato Pd Ivan Scalfarotto dispensa saggezza sostenendo che Barilla non si sarebbe dovuto lanciare "in una filippica omofobica" e che gli omosessuali e i loro amici rappresentano un buona fetta di mercato.
Omofobia? Queste dichiarazioni non fanno che rafforzare i dubbi e le preoccupazioni di coloro che sostengono che con una legge contro l'omofobia si punta a condannare ogni forma di espressione e opinione avverse a tutto ciò che è omosessualità, incluse le opinioni contrarie al matrimonio e alle adozioni omosessuali.
Il deputato Pd Ivan Scalfarotto dispensa saggezza sostenendo che Barilla non si sarebbe dovuto lanciare "in una filippica omofobica" e che gli omosessuali e i loro amici rappresentano un buona fetta di mercato.
Al contrario, Giorgia Meloni (Fdi), sulla pagina Facebook di Fratelli d'Italia, ha detto:
"Difendo il diritto di Guido Barilla ad essere “diverso” rispetto al pensiero unico dominante che si vorrebbe imporre nella società italiana. E nonostante gli insulti e gli inviti al boicottaggio, sono convinta che milioni di italiani che sono d’accordo con lui continueranno ad acquistare un prodotto tradizionale, apprezzato in tutto il mondo e che per l’Italia rappresenta un’eccellenza."
Sapete che vi dico? Adesso vivo in Belgio ma con il boicottaggio avrei avuto meno problemi a trovare i prodotti che mi piacciono!
Forse è ora di rendersi conto che esiste anche una buona fetta di mercato di persone che non si riconoscono e non approvano il matrimonio e le adozioni omosessuali. Forse questa fetta di mercato potrebbe iniziare a non acquistare più i prodotti di quei marchi che invece sono apertamente a favore di matrimonio e adozioni omosessuali. Forse potrebbero iniziare a votare quei politici che sono apertamente disposti a difendere i valori della famiglia tradizionale naturale. Forse, si potrebbe iniziare ad acquistare più prodotti Barilla!
Barilla è stato chiarissimo, rispondendo (e non provocando) ad una domanda: non ha problemi con gli omosessuali e rispetta il "matrimonio" omosessuale (virgolettato mio), ma non accetta l'adozione omosessuale "perché questo riguarda un individuo diverso dalle persone che decidono."
Chiarissimo. Civile. Dov'è l'omofobia? Dov'è l'incitamento all'odio verso gli omosessuali?
Un imprenditore non sarà libero di dare alla propria azienda l'indirizzo valoriale che meglio crede?
Forse non più...
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