15 marzo 2013

Un pensiero dall'ospedale

da Francoforte sul Meno, Germania
Vi presento la mia Carrozzina-wagen. Come potete apprezzare, non mi hanno dato proprio l'ultimo modello. In effetti mi hanno dato il primo che hanno trovato. Però ha tutto: freni a mano delle ruote indipendenti, braccioli regolabili e, con un po' di fantasia, tante altre cose. Infine, il buco al centro del sedile, l'elemento aerodinamico per eccellenza che ho pacatamente deciso di non sperimentare.... Chissà se prima di uscire mi fanno provare un nuovo modello!


E' un po' che non scrivo sul blog, così non vorrei che qualcuno pensasse che mi sia stancato o che mi sia successo qualcosa. Beh, in effetti qualcosa è successo: giocando a calcio mi sono infortunato al ginocchio destro e, per farla breve, sono finito in ospedale dove ieri l'altro ho subito un primo intervento e lunedì dovrei  subire la seconda ed ultima operazione. Così ho deciso di condividere con voi ciò che sto imparando da questa esperienza.

Ieri si è concluso un altro giorno in ospedale. E' stata una giornata un po' lenta ma emozionante sotto molti punti di vista. Dopo quasi 24 ore consecutive a letto, mi sono alzato grazie alla mia "Carrozzina-wagen" in dotazione (vd. foto), mi sono lavato, sbarbato e, soprattutto, sono riuscito a coprire l'imbarazzante intimo in pizzo di garza che mi avevano chiesto di indossare per l'operazione.
 
Poi, incoraggiato dalla prima passeggiata spaziale, ho trovato il giusto grado di incoscienza per scendere dal letto da solo e camminare con le stampelle, cosa che ha aperto nuovi orizzonti (della mia stanza, visto che non è che posso girare per l'ospedale in boxer).

I sentimenti più belli li ho però ricavati dai miei compagni di stanza, dei quali tralascio i nomi. Tre storie "ortopediche" diverse ma accomunate da quella che deve essere una grande forza d'animo.
 
Il tipo davanti al mio letto è un sessantenne motociclista. L'avevo intuito dal taglio dei baffi, dai tatuaggi e dalle magliette che indossa. Ascolta tutto il giorno musica che va da Bruce Springsteen ad Eros Ramazzotti passando per Vasco. Ha avuto un incidente mentre viaggiava in moto in Italia. E' quasi un anno che cerca di risolvere il suo problema alla gamba destra. E' in ospedale da più di un mese.

Poi c'è il tipo all'angolo opposto della stanza rispetto al mio letto. Oggi ho saputo che è un agricoltore. Possiede 150 ettari di terreno ed è ovviamente un appassionato di trattori. Quando lo sapranno i miei figli... Nel 2010 ha sviluppato un infezione ad una gamba che lo ha portato ad un coma durato 16 settimane. Al risveglio, gli hanno dovuto asportare praticamente gran parte dell'articolazione del ginocchio mentre l'infezione si è estesa anche all'altra gamba. E' in ospedale fondamentalmente da un anno. Da quando sono arrivato in stanza ha subito due interventi. E' quello che ha bisogno di maggiore assistenza.

Infine c'è il signore accanto al mio letto, alla mia destra. E' un tipo distinto che parla bene l'inglese. Da quando sono arrivato non fa che assicurarsi che io stia bene. Lui ha avuto un incidente d'auto quattro anni fa e da allora ha subito vari interventi di ricostruzione del bacino e del femore destro. Insomma, avanti e indietro in ospedale. E' ricoverato dal 15 dicembre scorso. Gli avevano detto che sarebbe uscito oggi ma stamattina lo hanno informato che si deve trattenere per un altro giorno almeno.

E' così scopro di essere davvero il pivello della stanza con il mio infortunio al ginocchio e provo così tanto rispetto per questi miei coinquilini che non si lamentano mai e ai quali la normalità della vita deve mancare molto più che a me.

In breve, non posso che riconoscere le fortune della mia vita o, come preferisco chiamarle io, le mie benedizioni, e vivere questa esperienza come un campanello che mi ricorda che non posso, in alcun momento, dare le mie gambe, e la mia salute, per scontate.

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