Questa notte, alle ore 3:00am del 17 ottobre 2012, ora italiana, il Presidente Barack Obama e il Governatore Mitt Romney si sono affrontati nel secondo faccia a faccia delle elezioni presidenziali. Dopo un primo duello disastroso, quella di Obama è stata l'opportunità di rallentare l'ascesa di Romney nei sondaggi, soprattutto negli stati chiave, e rafforzare il suo margine di vantaggio.
Secondo un sondaggio di CBS News, il 37% degli indecisi ha assegnato la vittoria a Obama, il 30% a Romney, mentre secondo il 33% il faccia a faccia si è risolto con una parità. Una nota: secondo la CNN, Obama avrebbe avuto a disposizione circa 4 minuti in più di Romney.
In un altro sondaggio, sempre della CBS, il 65% degli indecisi sostengono che Romney ha vinto sulle questioni economiche, contro il 34% a favore di Obama.
La serata comunque non è stata esente da attacchi frontali reciproci durante i quali la moderatrice ha dovuto far valere l'autorità del suo ruolo. I momenti clou sono stati (ovviamente) quelli legati all'economia, ai rapporti con la Cina, alle tasse e alla politica estera con un riferimento diretto agli eventi dell'11 settembre di quest'anno, quando a Bengasi, in Libia, perse la vita, tra gli altri, l'ambasciatore americano. Nell'occasione, Romney ha accusato Obama di non aver usato tutte le risorse a disposizione per garantire la protezione di un diplomatico USA, e di essersi rivolto alla nazione, il giorno dopo l'attentato, parlando dei fatti di Bengasi come se non si trattasse di un atto terroristico. Obama, supportato dalla moderatrice, ha invitato Romney a rileggersi il suo discorso: peccato però che avesse ragione proprio Romney. Obama, da parte sua, ha voluto conservare l'ultima battuta al vetriolo per il suo intervento di chiusura, riproponendo la dichiarazione rubata a Romney del famoso "47%" di cittadini americani "mantenuti" dal welfare.
Nel complesso, ad Obama va il secondo confronto anche se questo non sembra aver avuto sugli "indecisi" lo stesso impatto della vittoria di Romney nella prima sfida. Come al solito bisognerà attendere i prossimi giorni per capire davvero se e quali conseguenze questo faccia a faccia avrà sulla corsa dei due candidati.
In attesa del prossimo dibattito, in programma in Florida il prossimo 22 ottobre sui temi legati alla politica estera.
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Secondo un sondaggio di CBS News, il 37% degli indecisi ha assegnato la vittoria a Obama, il 30% a Romney, mentre secondo il 33% il faccia a faccia si è risolto con una parità. Una nota: secondo la CNN, Obama avrebbe avuto a disposizione circa 4 minuti in più di Romney.
In un altro sondaggio, sempre della CBS, il 65% degli indecisi sostengono che Romney ha vinto sulle questioni economiche, contro il 34% a favore di Obama.
La serata comunque non è stata esente da attacchi frontali reciproci durante i quali la moderatrice ha dovuto far valere l'autorità del suo ruolo. I momenti clou sono stati (ovviamente) quelli legati all'economia, ai rapporti con la Cina, alle tasse e alla politica estera con un riferimento diretto agli eventi dell'11 settembre di quest'anno, quando a Bengasi, in Libia, perse la vita, tra gli altri, l'ambasciatore americano. Nell'occasione, Romney ha accusato Obama di non aver usato tutte le risorse a disposizione per garantire la protezione di un diplomatico USA, e di essersi rivolto alla nazione, il giorno dopo l'attentato, parlando dei fatti di Bengasi come se non si trattasse di un atto terroristico. Obama, supportato dalla moderatrice, ha invitato Romney a rileggersi il suo discorso: peccato però che avesse ragione proprio Romney. Obama, da parte sua, ha voluto conservare l'ultima battuta al vetriolo per il suo intervento di chiusura, riproponendo la dichiarazione rubata a Romney del famoso "47%" di cittadini americani "mantenuti" dal welfare.
Nel complesso, ad Obama va il secondo confronto anche se questo non sembra aver avuto sugli "indecisi" lo stesso impatto della vittoria di Romney nella prima sfida. Come al solito bisognerà attendere i prossimi giorni per capire davvero se e quali conseguenze questo faccia a faccia avrà sulla corsa dei due candidati.
In attesa del prossimo dibattito, in programma in Florida il prossimo 22 ottobre sui temi legati alla politica estera.