Mitt Romney (sx) e Barack Obama (dx) durante un momento del terzo faccia a faccia (fonte: www.ilgiornale.it) |
Ci sono tanti fattori che influiscono e alla fine determinano la performance di un candidato durante un faccia a faccia in diretta nazionale: stress, posizione di partenza avvantaggiata o meno rispetto all'avversario, l'atteggiamento del moderatore, la padronanza dei temi trattati, la capacità di imporsi psicologicamente o di pilotare il discorso, e via dicendo. Finisce allora che per tutta una serie di fattori, i candidati di turno possano scivolare in dichiarazioni incorrette, imprecise o intenzionalmente false.
Per fortuna negli Stati Uniti da tempo non c'è dibattito che non venga analizzato minuziosamente, dichiarazione dopo dichiarazione, per verificare l'esattezza dei dati e la coerenza dei messaggi dei candidati. Lo stesso è stato fatto per il faccia a faccia di lunedì notte (martedì mattina in Italia).
Quello che segue è il riassunto dell'analisi fatta da FactCheck.org, un'organizzazione nonprofit che si definisce apartitica che ha come obiettivo quello di "ridurre il livello di disonestà e confusione nella politica americana."
Ecco in sintesi, quindi, quali sono i "fatti" dietro le dichiarazioni dei due candidati:
- Il Presidente Obama era in errore quando ha accusato Mitt Romney di aver detto durante la campagna elettorale del 2008 che gli USA "dovrebbero chiedere il permesso al Pakistan" prima di compiere missioni nel loro territorio per catturare o uccidere terroristi. In realtà Romney disse che preferirebbe "mantenere il riserbo sulle nostre opzioni."
- Obama ha erroneamente accusato Romney di non dire la verità quando quest'ultimo ha detto "tu e io eravamo d'accordo" che un certo numero di truppe doveva rimanere in Iraq. Di fatto il presidente ha provato a negoziare, fallendo, un accordo per mantenere 3-4 mila unità di supporto mentre Romney sostenne che ne avrebbe lasciate tra le 10 e le 30 mila.
- Obama ha dichiarato che il livello di disoccupazione tra i veterani è più basso dell'indice nazionale. Ciò è vero per i veterani in generale ma non per i veterani delle guerre in Afganistan ed Iraq.
- Romney non ha citato numeri corretti quando ha detto che "la Marina USA è la più piccola oggi dal 1917." In realtà ci sono poche più vascelli attivi oggi rispetto al valore assoluto più basso durante la presidenza Bush.
- Obama ha dichiarato che le trascrizioni gli avrebbero dato ragione quando ha accusato Romney di opporsi a qualsiasi forma di "aiuto" o "assistenza" per le aziende automobilistiche in difficoltà. I fatti mostrano che Romney ha supportato i prestiti federali garantiti.
- Romney ha ripetuto più volte che il presidente Obama ha intrapreso un "viaggio delle scuse... criticando l'America." Dall'analisi di FactCheck.org non risultano "scuse" pronunciate nei discorsi del presidente.
- Romney si è attribuito i meriti per risultati positivi ottenuti tra gli studenti di medie e superiori nello stato del Massachusetts mentre era governatore. I fatti sono che gli studenti hanno raggiunto questi valori prima del suo mandato.
- Obama ha erroneamente accusato Romney di aver definito la Russia il "più grande pericolo geopolitico per l'America." In realtà Romney ha definito la Russia un "avversario" e non un "pericolo," ribadendo che il pericolo numero uno per il mondo è l'Iran con l'atomica.
- Romney ha detto che il debito federali verso altri soggetti è di 16 mila miliardi di dollari. Il valore corretto è di 11 mila miliardi di dollari. Il dato di Romney, infatti, include anche il debito che il governo deve a se stesso.
- Romney ha dichiarato che il tema del terrorismo non fu menzionato in nessunno dei dibattiti presidenziali del 2000. In realtà Al Gore fece un breve accenno.
- Sull'Afganistan, Obama ha criticato Romney per aver cambiato posizione più volte riguardo al ritiro delle truppe nel 2014. In realtà Romney non si è mai opposto al ritiro, concordando con Obama sulla data stabilita. Romney tuttavia ha criticato più volte il presidente per aver reso pubblica quella data, dicendo che avrebbe preferito lasciarsi guidare dalla leadership militare.
Dopo un'analisi di questo tipo, e con le fonti messe liberamente a disposizione di tutti, chiunque può trarre le proprie considerazioni in maniera autonoma. Si capisce anche perché a volte i sondaggi dei giorni successivi ai dibattiti mostrano dati "sorprendenti" rispetto alle attese, o più o meno in linea con i risultati dei sondaggi resi noti pochi minuti dopo le sfide elettorali.
Ecco perché c'è da aspettarsi un gran lavoro di adattamento da parte delle due campagne a quelli che saranno gli umori e le sensazioni degli elettori man mano che questi prenderanno coscienza della realtà dei fatti, dietro le parole.