Mitt Romney e Barack Obama (AFP/Getty Images, source: CNN.com) |
Fanno riflettere infatti le risposte degli stessi intervistati quando viene chiesto loro di esprimere giudizi più specifici sui candidati.
Obama, ad esempio, piace più di Romney ("more likeable", 47% a 41%), e ha dato l'impressione di mostrare maggiore interesse nei riguardi delle problematiche esposte dalla platea (44% a 40%). Tra i due candidati è stato anche quello che ha usato gran parte del tempo ad attaccare l'avversario (49% a 35%).
La vittoria di Obama, tuttavia, sembra limitarsi a questi tre argomenti. Romney infatti lo ha battuto su tutto il resto. Lo sfidante repubblicano infatti è stato preferito dagli intervistati su chi tra i due candidati sarebbe un leader più forte (49% a 46%), su chi gestirebbe meglio l'economia (55% a 43%), la sanità (49% a 46%), le tasse (51% a 44%), il bilancio federale (59% a 36%).
Soltanto sulle questioni di politica estera Obama supera di poco Romney (49% a 47%) ma viene da chiedersi quanto possa aver influito sulla percezione dei telespettatori l'intervento "a gamba tesa" della moderatrice, Candy Crowley, ritenuto da molti commentatori sbagliato sia nella forma che nella sostanza, in favore di Obama. Parlando dell'attacco alla sede diplomatica americana di Bengasi dell'11 settembre dove persero la vita l'ambasciatore e altri funzionari, Romney stava cercando di dimostrare che l'amministrazione Obama avrebbe impiegato troppo tempo a definire l'assalto un attacco terroristico mentre Obama asseriva di averlo fatto la mattina seguente. Un argomento, questo, che meriterebbe un articolo a parte.
Completa il quadro generale delle opinioni del pubblico un giudizio sull'esposizione chiara, o meno, di un programma per la soluzione dei problemi del paese. Barack Obama non ha fatto un buon lavoro per il 61% degli intervistati, contro il 38% di chi si è ritenuto soddisfatto. Percentuali più bilanciate per Mitt Romney con un 50% di insoddisfatti contro un 49% di pareri positivi.
Quale effetto avrà avuto questo confronto sulle intenzioni di voto? Ebbene, il 48% degli intervistati ha detto che il dibattito non gli ha fatto cambiare idea a favore di un candidato o l'altro. Il restante 50% è invece suddiviso equamente tra coloro che, dopo aver visto il dibattito, sono più propensi a preferire un candidato rispetto all'altro.
La mia conclusione è quindi che se da una parte Obama si è guadagnato i titoli delle prime pagine del giorno dopo, riuscendo così a frenare l'emorragia di preferenze dopo la sua pessima performance nel primo faccia a faccia, l'impressione è che Romney sia uscito da questo confronto forse ancora più forte. Rimangono difficili da decifrare, infatti, i risultati dei sondaggi post-dibattito dai quale Obama è emerso vincitore ma, allo stesso tempo, secondo a Romney su tutte le più importanti questioni di interesse nazionale, economia in primis.
Sarà interessante monitorare la reazione dell'opinione pubblica in questi giorni per capire le reali conseguenze del secondo dibattito presidenziale sulla campagna elettorale. In attesa del terzo ed ultimo faccia a faccia di lunedì prossimo, 22 ottobre, sui temi di politica estera americana.
Fonti dei sondaggi: CNN.com. Maggiori dettagli sui risultati sono reperibili cliccando qui.