09 settembre 2012

Quella violenza neonazista della costa accanto

da Francoforte sul Meno, Germania
Il simbolo di Alba Dorata
Alba Dorata, partito greco di estrema destra, ha portato a termine l'ennesima aggressione xenofoba, facendo ancora parlare di sé. Un gruppo di sostenitori del movimento, guidato da due dei suoi parlamentari eletti alle ultime politiche nazionali, ha agito in un mercatino etnico di Atene, durante una festa religiosa.

La dinamica è stata semplice quanto agghiacciante. Dopo aver controllato i permessi di diversi venditori (guarda caso tutti rigorosamente immigrati) e aver selezionato il bersaglio, si sono accaniti contro alcuni banchetti, devastandoli e distruggendone la merce.

Il gruppo di esaltati, ignoranti e arroganti xenofobi ha poi sfilato per le vie del mercatino in un clima surreale, dopo aver offeso per l'ennesima volta la bandiera, l'onore e la dignità di un popolo meraviglioso quale quello greco ed aver calpestato i diritti di altri, la cui unica colpa è stata semplicemente quella di essere immigrati.


Alba Dorata è un partito d'ispirazione neonazista, anche se i suoi leader continuano a rifiutare tale definizione. Dopo anni trascorsi ai margini della politica nazionale, il movimento è riuscito a trovare quasi il 7% dei consensi durante le elezioni per il parlamento nazionale del giugno 2012, garantendosi circa 18 deputati. Al 4 settembre, secondo il quotidiano To Pontiki, Alba Dorata si attestava al 9,5% ma secondo un sondaggio di Vprc della settimana scorsa arriverebbe al 12%.

I motivi dell'ascesa in Europa di movimenti populisti, nazionalisti ed estremisti (di sinsitra e di destra) sono stati attribuiti alla generale crisi economica e dell'occupazione. Nei paesi più colpiti come la Grecia, movimenti come Alba Dorata hanno trovato terreno fertile per la diffusione del proprio programma conducendo una campagna elettorale basata sulla lotta alla disoccupazione, l'austerità e l'economia così come su una dura retorica anti-immigrazione.

In Italia non ci siamo ancora spinti fino a questo punto. La Lega per fortuna si è rivelata negli anni un gran pentolone di retorica a salve, capace di chiamare il popolo alle armi, alla cacciata degli immigrati, all'uscita dall'Europa. Salvo poi farsi trovare con le mani nel sacco, travolti dallo scandalo dell'uso privato dei rimborsi elettorali dei figli del capo. Ci sono poi i partiti di destra ed estrema destra, come La Destra di Storace o Forza Nuova di Roberto Fiore, che tuttavia non hanno quasi mai superato rispettivamente l'1% alle amministrative del 2011. Sul fronte dei partiti che hanno saputo cogliere l'onda emotiva della drammatica situazione economica e della crisi della politica in Italia, il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, invece, oggi si attesta a un buon 18,5% delle intenzioni di voto degli italiani, dopo aver toccato quota 20% a luglio 2012.  

Per concludere, nonostante la crisi, in Italia gli elettori sembrano preferire altre soluzioni rispetto agli estremismi ed ai nazionalismi preferendoli a soluzioni di protesta più soft. In altre parole, gli italiani stanchi dei soliti Bersani, Casini, Di Pietro, Berlusconi e Fini, sembrano preferire il sarcarsmo e l'irriverenza di Grillo ai vari Storace, Fiore e l'allegra compagnia di estremisti.