Onestamente mi fa un po' ridere l'ultima uscita di Grillo sul suo blog, dove il comico sostiene che da tempo è in corso una campagna di "istigazione a delinquere" contro la sua persona. A nessuno gioverebbe se Grillo diventasse un perseguitato politico, né, per carità, un martire. O, forse, al suo movimento si?
Non lo so e qui mi limito solo ad una semplice considerazione. Il caro Grillo, quando parla dei suoi avversari politici apostrofandoli con espressioni quali "contenitore di m. liquida", "Gargamella", "Zombie", "Topo Gigio", "Alzheimer", "Rigor Montis", "Elsa Frignero", "Salma", "Psiconano", ecc.. poi non può aspettarsi in cambio rose e fiori e nemmeno sorprendersi se il dibattito si scosta da una dialettica civile.
Detto questo, se da un parte si può simpatizzare con molte delle posizioni del M5S, capace di portare alla ribalta del dibattito pubblico alcune questioni davvero importanti, rimango comunque scettico sui modi e sul linguaggio del suo leader. Così facendo, infatti, anziché focalizzare l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica sui temi reali, la sposta sulla sua persona. Di maestri dell'ego, in politica, ne abbiamo avuti e ne abbiamo già tanti. Non ne serve un altro.
Per concludere, il proverbio insegna che ciò che uno semina, poi raccoglie... e se questi sono i semi, non riesco a vedere rose e fiori nel futuro di in una Italia "grillina".
Beppe Grillo (fonte: GQ Italia.it) |
Detto questo, se da un parte si può simpatizzare con molte delle posizioni del M5S, capace di portare alla ribalta del dibattito pubblico alcune questioni davvero importanti, rimango comunque scettico sui modi e sul linguaggio del suo leader. Così facendo, infatti, anziché focalizzare l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica sui temi reali, la sposta sulla sua persona. Di maestri dell'ego, in politica, ne abbiamo avuti e ne abbiamo già tanti. Non ne serve un altro.
Per concludere, il proverbio insegna che ciò che uno semina, poi raccoglie... e se questi sono i semi, non riesco a vedere rose e fiori nel futuro di in una Italia "grillina".