Questo è l'estratto di un mio articolo pubblicato sul quotidiano L'Opinione delle Libertà, diretto da Arturo Diaconale. Ecco il link all'articolo integrale.
Ann Romney - dal sito www.opinione.it |
Ann nasce il 16 aprile del 1949 nel Michigan dove cresce e incontra Mitt ai tempi delle elementari alla Kingswood School, un istituto privato. Si frequentano da allora, eccezion fatta per un periodo di trenta mesi duranti i quali lui serve in Francia come missionario della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni (mormoni).
Anche lei di fede mormone, decide di convertirsi mentre lui è in Europa. Al suo ritorno, Ann e Mitt si sposano con rito civile prima di suggellare la loro unione nel tempio mormone di Salt Lake City. Completamente impegnata nell’educazione e alla crescita dei loro cinque figli maschi, Ann mantiene un profilo pubblico piuttosto basso. Nonostante ciò, svolge un ruolo importante per gli equilibri familiari tanto da guadagnarsi nel tempo i titoli di “consigliera fidata”, “la Mitt-stabilizzatrice”, “mamma e nonna”, “la grande protettrice di tutto ciò che è Romney.”
Le sue prime apparizioni risalgono alle elezioni del 1994 per il senato federale del Massachusetts perse contro l’allora senatore uscente, il democratico Ted Kennedy. Oggi è pienamente coinvolta e impegnata a sostenere suo marito.
E' difficile prevedere quale influenza avrà e quanti voti sarà in grado di portare dalla sua parte. Molti, tuttavia, anche nel partito repubblicano, le riconoscono una capacità di comunicare e di legare con l’elettorato forse superiore a quella di Mitt. Insomma, sembrerebbe riuscire proprio in quello che Romney, finora, ha trovato particolarmente difficile: comunicare sentimenti ed emozioni all’elettore medio. Ciò che sembra mancargli per colmare il gap con Obama.
E' difficile prevedere quale influenza avrà e quanti voti sarà in grado di portare dalla sua parte. Molti, tuttavia, anche nel partito repubblicano, le riconoscono una capacità di comunicare e di legare con l’elettorato forse superiore a quella di Mitt. Insomma, sembrerebbe riuscire proprio in quello che Romney, finora, ha trovato particolarmente difficile: comunicare sentimenti ed emozioni all’elettore medio. Ciò che sembra mancargli per colmare il gap con Obama.